X Giornata nazionale delle ferrovie non dimenticate
Da Crotone a Sibari col “Treno della Magna Grecia”
La storica esperienza turistica, archeologica e letteraria nota come Grand Tour ha ispirato anche quest’anno la sezione di Crotone dell’associazione Italia Nostra nell’organizzare il “Treno della Magna Grecia”, un’iniziativa volta a far conoscere e riscoprire le diffuse testimonianze dell’antichità classica offerte dalla Calabria jonica.
Il 25 novembre 1897, proveniente da Taranto, giungeva in treno a Crotone il romanziere inglese George Gissing. Una tappa che 18 anni prima aveva attratto anche l’archeologo francese Francois Lenormant. Gissing aveva poi condensato nel suo “By the Ionian Sea” (“Sulle rive dello Jonio”) gli appunti di quel viaggio nei luoghi dove era fiorita la civiltà della Magna Grecia.
Suggestive rovine e pregevoli reperti affioranti dal suolo avevano esercitato il loro fascino su un altro romanziere britannico, Norman Douglas, giunto tre volte in Calabria e per ferrovia a Crotone nella visita del 1911. Sulle orme di questi illustri viaggiatori del passato il “Treno della Magna Grecia” ha avuto come meta, lo scorso anno, il Museo e il Parco archeologico di Locri Epizefiri; quest’anno, sabato 11 marzo, la nutrita comitiva dei partecipanti ha raggiunto il Museo e il Parco archeologico di Sibari. L’iniziativa è stata portata avanti nella convinzione che l’utilizzo del treno per finalità turistico-culturali vada incoraggiato, e non è un caso che sia rientrata tra gli eventi realizzati in tutt’Italia nell’ambito della X Giornata nazionale delle ferrovie non dimenticate: un appuntamento annuale, ormai consolidato, che riunisce associazioni e movimenti accomunati dall’obiettivo di valorizzare gli aspetti più pregevoli – storici, architettonici e paesaggistici – di tratte ferroviarie in esercizio o dismesse.

Museo archeologico della Sibaritide - (Fonte: Foto/Autore)
L’escursione a Sibari è stata organizzata grazie alla sinergia tra le sezioni di Italia Nostra di Crotone e Trebisacce, il Gruppo archeologico krotoniate, il Gruppo archeologico del Pollino e l’Associazione Ferrovie in Calabria. Ieri come oggi i 472 km di binario tra Taranto e Reggio Calabria rappresentano una sorta di dorsale jonica dell’archeologia, congiungendo centri che nel nome rimandano alle antiche colonie della Magna Grecia: Taranto (Taras), Sibari (Sybaris), Crotone (Kroton), Locri (Lokroi Epizephyrioi), Reggio Calabria (Reghion). Un treno che tocchi queste località nell’ambito di un itinerario storico e culturale sulle orme dei viaggiatori del Grand Tour è un’idea lanciata da Italia Nostra e proposta anche all’Assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Calabria.
Che diventi un prodotto, anche soltanto stagionale, da inserire nell’offerta turistica regionale è auspicabile. Potrebbe essere utilmente abbinato ad iniziative nei settori dell’enogastronomia, dell’artigianato e dell’escursionismo naturalistico.
Il viaggio di sabato 11 marzo ha dimostrato che “col treno si può”. E’ un messaggio particolarmente significativo per il versante jonico, che, fortemente ridimensionato nell’offerta ferroviaria nel corso degli ultimi decenni, registra una certa ripresa anche in termini di qualità del servizio. Lo testimonia il regionale 22635, effettuato dal nuovo treno diesel Atr 220 “Swing” 026 , che ha riportato la comitiva a Crotone. Si tratta di uno dei tre complessi di questo tipo attualmente in esercizio sulla linea jonica.
Giulio Grilletta
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